martedì 22 marzo 2016


Una lezione di governance


 

Le imprese di ogni settore di mercato e dimensione sono oggi alle prese con una trasformazione radicale nella cultura e nel modo di fare business. Le tecnologie digitali sono alla base del cambiamento e, in particolare, il software è il catalizzatore principale per creare valore o per favorire interazioni fra utenti che a loro volta creano reciprocamente valore.

Organizzazioni come Netflix, Snapchat, Uber, Airbnb, SpaceX, Square, giusto per citarne alcune, devono il loro successo e la loro crescita a una serie di fattori strettamente legati al software: cultura digitale, innovazione, sperimentazione, social business, user experience incentrata su una pluralità di dispositivi fra i quali primeggiano quelli mobili, servizi sempre disponibili su scala mondiale. ... Leggi il resto su  Medium

mercoledì 3 febbraio 2016

Il software sta mangiando il mondo?




Le organizzazioni si trovano nel mezzo di un ampio e drammatico cambiamento tecnologico ed economico in cui aziende governate dal software sono pronte a prendere in consegna ampie fasce dell’economia.
Nei prossimi 10 anni molte aziende saranno trasformate in modo dirompente dal software.
Sono frasi che nell’agosto 2011 Marc Andreessen riportava nell’articolo Why Software Is Eating The World pubblicato sul Wall Street Journal (WSJ). ... leggi il resto su Medium

domenica 24 gennaio 2016

Il cambio del brand di una Telco
Il 13 gennaio 2016 Telecom Italia ha cambiato il marchio storico ed è diventata TIM.

Sulla intranet aziendale si è accesa un’ampia discussione sulla opportunità del cambiamento e sul nuovo logo che appassionatamente ha coinvolto favorevoli e contrari. Nell’era della new economy, dove le tecnologie digitali e i nuovi modelli di business hanno cambiato radicalmente il comportamento delle organizzazioni, ... leggi il resto su Medium

mercoledì 13 gennaio 2016

La gara di canoa



Durante le feste di Natale, insieme a festeggiamenti e a riti più o meno sacri, si cerca di fermarsi un po’ e mettere a posto ciò che si è accumulato e sparso qua e là nel corso dell’anno. L’ho fatto anch’io e, riordinando le mie cose, mi è capitato fra le mani un foglio con La gara di canoa, una storia che mette in risalto le negatività del management di un’organizzazione fortemente gerarchica che, invece di fare squadra e contribuire operativamente insieme agli altri colleghi al business aziendale, si preoccupa esclusivamente della gestione, del demandare a terze parti decisioni importanti e di nascondere errori e scelte sbagliate facendo ricadere le colpe sempre su coloro (le persone operative) che sono l’anello più debole dell’organizzazione perché di livello più basso. A questo proposito, da buon lucano, mi è venuto in mente un detto popolare della mia terra natìa: “Cade lu ciuccio, mazzate a lu ciuccio; cade lu patruno, mazzate a lu ciuccio” (traduzione: “Cade l’asino, botte all’asino; cade il padrone, botte all’asino”). Alla fine paga sempre il più debole.
Ecco la storia:
La gara di canoa

Una società italiana e una giapponese decisero di sfidarsi annualmente in una gara di canoa, con un equipaggio di 8 uomini.
Entrambe le squadre si allenarono e quando arrivò il giorno della gara ciascuna squadra era al meglio della forma, ma i giapponesi vinsero con un vantaggio di oltre un chilometro.
 
Dopo la sconfitta il morale della squadra italiana era a terra. Il Top Management decise che si sarebbe dovuto vincere l’anno successivo e mise in piedi un gruppo di progetto per investigare il problema.Il gruppo di progetto scoprì dopo molte analisi che i giapponesi avevano sette uomini ai remi e uno che comandava, mentre la squadra italiana aveva un uomo che remava e sette che comandavano.
In questa situazione di crisi il management dette una chiara prova di capacità gestionale: ingaggiò immediatamente una società di consulenza per investigare la struttura della squadra italiana. Dopo molti mesi di duro lavoro, gli esperti giunsero alla conclusione che nella squadra c’erano troppe persone a comandare e troppo poche a remare.
Con il supporto del rapporto degli esperti fu deciso di cambiare immediatamente la struttura della squadra. Ora ci sarebbero stati quattro comandanti, due supervisori dei comandanti, un capo dei supervisori e uno ai remi.
Inoltre si introdusse una serie di punti per motivare il rematore: “Dobbiamo ampliare il suo ambito lavorativo e dargli più responsabilità”.

L’anno dopo i giapponesi vinsero con un vantaggio di due chilometri.
La società italiana licenziò immediatamente il rematore a causa degli scarsi risultati ottenuti sul lavoro, ma nonostante ciò pagò un bonus al gruppo di comando come ricompensa per il grande impegno che la squadra aveva dimostrato.
La società di consulenza preparò una nuova analisi, dove dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, che anche la motivazione era buona, ma che il materiale usato doveva essere migliorato.
Al momento la società italiana è impegnata a progettare una nuova canoa.
La morale di questa storia è chiara e non credo abbia bisogno di altre spiegazioni, è evidente l’irresponsabilità di un management fortemente gerarchico che non si mette mai in discussione e lavora solo per se stesso e non per il bene dell’organizzazione.

mercoledì 6 gennaio 2016

Cos'è una piattaforma




Il termine “Piattaforma” è la buzzword del momento. Rappresenta cose diverse in contesti diversi e si presta bene in varie accezioni tecnologiche e non. Una piattaforma favorisce la creazione o lo sfruttamento di qualcosa partendo non da zero, ma dalla base fornita appunto dalla piattaforma. Gli esempi possono essere i più vari: una piattaforma petrolifera, una piattaforma per fare tuffi, una piattaforma per lanciare missili, una piattaforma software, ecc. Leggi il resto su Medium ...

giovedì 31 dicembre 2015

I bisogni fondamentali degli esseri umani

C’è chi ha studiato persone mentalmente instabili (ad es. Sigmund Freud) e chi, invece, ha concentrato i suoi studi sulle persone sane come Abraham Maslow (1908-1970), uno psicologo umanistico statunitense. Maslow è stato il primo a dedurre che gli esseri umani sono spinti ad agire in funzione del soddisfacimento delle loro necessità e nel 1954 ha definito un modello di bisogni fondamentali rappresentato con una piramide. Un bisogno è una mancanza di qualcosa di cui si percepisce la necessità.

La struttura piramidale gerarchica del modello di Maslow è dettata dal fatto che per passare da un livello a quello successivo bisogna necessariamente aver soddisfatto i bisogni del livello inferiore. In sintesi, una persona si realizza passando per i vari stadi che devono essere soddisfatti in modo progressivo.
Pur dando grande merito al lavoro di Maslow, a seguito dei profondi cambiamenti avvenuti nella società nel secondo dopo guerra i bisogni da lui individuati non sono più tanto convincenti perché gli individui possono percepire i bisogni in modo diverso e quindi non necessariamente si deve passare in maniera sequenziale attraverso tutti i livelli della scala gerarchica di Maslow per raggiungere i bisogni superiori.
Circa cinquant’anni dopo Anthony Robbins (nato negli Stati Uniti nel 1960), un motivatore, uno speaker motivazionale, un life coach, uno dei grandi maestri della psicologia moderna, ha definito i sei bisogni fondamentali che guidano la nostra vita.

I sei bisogni di Robbins:
  1. Sicurezza (Certainty)
  2. Varietà (Uncertainty)
  3. Importanza (Significance)
  4. Amore/Unione (Connection)
  5. Crescita (Growth)
  6. Contributo (Contribution)

Sicurezza, varietà, importanza e amore/unione sono considerati bisogni della personalità o primari. Crescita e contributo sono considerati, invece, bisogni dello spirito o superiori. Poiché un essere umano è unico e irripetibile Robbins non stabilisce una gerarchia fra i bisogni per cui ognuno potrà stabilire le priorità per soddisfarli in base alle proprie specificità.

I bisogni della personalità

1.  Sicurezza
Le persone vogliono evitare pericoli e/o dolore e quindi hanno il bisogno della sicurezza. La sicurezza non è solo fisica, ma anche psicologica.

2.  Varietà
L’eccessiva sicurezza sfocia nella routine mentre le persone hanno bisogno di sfide, di sorprese, di divertimenti, di regali … insomma hanno il bisogno della varietà.

3.  Importanza
Alle persone piacciono le gratificazioni, le ricompense, il riconoscimento degli sforzi, il sentirsi al centro dell’attenzione: sentono il bisogno di essere importanti.

4.  Amore/Unione
Elemento fondamentale fra le persone è la relazione, la connessione, l’unione che a volte sfocia nel bisogno di amore e di essere legati a qualcuno. Alle persone piace sentirsi parte di un gruppo e condividere hobby, passioni, ecc. Il bisogno di amore e di connessione può anche essere spirituale.

I bisogni dello spirito

5.  Crescita
Insieme alla connessione con altri è importante anche una connessione con se stessi per trovare una propria strada e valori in cui credere. Le persone hanno il bisogno di crescere sia nelle capacità di ragionamento che in quelle spirituali.
“Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia venti o ottant’anni. Chiunque continui ad imparare resterà giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane"
Henry Ford
6.  Contributo
Aiutare, servire, fare qualcosa per gli altri è un dovere fondamentale che le persone devono perseguire per dare un senso alla propria vita. Il bisogno di contribuire per gli altri aumenta la soddisfazione delle persone e le rende più felici.
“Non so quale strada prenderai nella tua vita, ma so questo: se su quella strada non troverai un modo per servire, non sarai mai felice"
Albert Schweitzer
Ci sono molte pubblicazioni sui bisogni degli esseri umani e anche il web è ricco di materiali testuali e multimediali, fra questi suggerisco un video sintetico in inglese (un TED di circa 20 minuti) di Robbins che descrive i sei bisogni oppure lo stesso video sottotitolato in italiano su YouTube.

mercoledì 16 dicembre 2015

Qualche riflessione sul termine "Piattaforma" (di business)

Una piattaforma di business è una architettura aperta e un modello di governance che definisce uno o più standard intorno ai quali possono essere sviluppati sistemi e servizi.

"Una piattaforma è un sistema che può essere... adattato a innumerevoli esigenze e nicchie che gli sviluppatori originali della piattaforma forse potrebbero non aver previsto". Mark Andressen

I prodotti hanno caratteristiche, le piattaforme hanno community.

Le piattaforme estraggono valore dalle community e dall'effetto rete.

Una "Platform Company" è un'organizzazione che crea una piattaforma per connettere produttori di risorse/servizi e consumatori. La piattaforma disintermedia.


Le platform company con un business che cresce in modo esponenziale sono anche dette Exponential Organizations. La crescita esponenziale, rispetto a quella lineare, crea una dirompenza che cambia lo status quo e spiazza la concorrenza.


Esempi di Platform Company: Airbnb, Uber, Google, Facebook, Twitter, Linkedin, Alibaba, Whatsapp, Snapchat, Github, Haier, Valve, ...